Presto si trasferisce a Parigi e con Jeacques Villeglé inizia la sperimentazione foto/video. Poi con lui si unisce al gruppo del Nouveau Réalism, e con lui, François Dufrêne e Mimmo Rotella crea gli “affiches lacerées”, sezioni stratificate di manifesti strappati recuperati dalla strada, principalmente su lamiere, opere “ready made” di una moltitudine di passanti anonimi, nonché prodotto della città stessa.
Alla metà degli anni ’60 inizia la creazione di Seita e Saffa, figure iconiche della sua epressione artistica, rappresentanti scatole di fiammiferi usate.
Partecipa alla Biennale di Parigi e di Venezia, è presente al Moma, al Pompidou e nei maggiori Musei internazionali.